Vittorino Andreoli, "Mozarterapia. La musica, la mente, la felicità"
Metamorfosi | 2010 | ISBN: 8895630327 | Italian | PDF | 140 pages | 19.5 MB
Metamorfosi | 2010 | ISBN: 8895630327 | Italian | PDF | 140 pages | 19.5 MB
La musica come stimolante e calmante, la musica che accende quando siamo spenti e quieta quando stiamo bruciando: in Mozart tutto questo viene amplificato e le sue creazioni sono una grande “farmacopea” che rende gioiosi e sereni quando se ne ha più bisogno.
Vittorino Andreoli, famoso psichiatra appassionato di musica, esamina a fondo la storia e la personalità di Mozart, perennemente divisa tra la servitù esaltante della creatività musicale e la troppo spesso volgare prosaicità della vita e degli affanni quotidiani. Un Mozart da amare, odiare, svelare. Un Mozart che non avevate mai “sentito” così. Un giovane “antico” straordinario per parlare ai giovani d’oggi. E non solo ai giovani, ma a tutti noi. Con la sua musica, Wolfgang Amadeus sa parlare alla sensibilità dell’uomo moderno, è addirittura un “farmaco” che può aiutarci a superare nevrosi, depressioni, stati di eccitazione…
Un Mozart che conosce il dolore, e che tuttavia sa attivare la speranza, la fede e la fiducia. “Un compositore che sa guardare al cielo proprio mentre è infangato dal mondo e dalle esperienze dure di questa terra. E per questo egli ha una particolare efficacia terapeutica poiché ogni malattia è dolore e per entrare nel dolore di ciascuno e in quello del mondo occorre conoscerlo e saperlo partecipare”.
Noto psichiatra studioso del comportamento umano, Vittorino Andreoli è anche un uomo capace di stupire poiché c’è sempre qualche angolo della sua attività che indaga, con grande competenza, dentro filoni che sembrerebbero all’apparenza lontani dai suoi interessi professionali. Sorprendente è la sua dedizione alla musica, in particolare a quella di Wolfgang Amadeus Mozart: la grande capacità di Andreoli sta nel saper legare i tratti della personalità dell’autore ai suoi componimenti, coniugando artista e produzione musicale, a ricordarci che per capire compiutamente un’opera bisogna conoscere i contesti storici e sentimentali in cui è nata.