Ai bordi del placido stagno

Il giovane Peter Bieder (in tedesco: ingenuo, sempliciotto)orfano e squattrinato, attraversa il suo Paese, la Germania del nord, per trovare lavoro in una cittadina a lui sconosciuta dove, tuttavia, può contare sull'aiuto di qualcuno cui è stato segnalato. Comincia così il suo cammino di crescita in cui sparimenta le asprezze e le gratificazioni del lavoro, dell'amicizia e dell'amore, nello scenario della Germania di fine '800, in pieno sviluppo economico e industriale. Erano i tempi in cui si ponevano le basi della nostra civiltà contemporanea, tutto cambiava:il lavoro, i modi di vita , la mentalità, e con essi le speranze e le attese delle nuove generazioni. Un tumultuoso processo in cui, tuttavia, si spandeva, accanto alla ricchezza, una grande povertà e le fatiche di moltitudini di uomini e donne. Nel piccolo mondo di Ebersbach il nostro Peter compie il suo percorso, accompagnato da amici diversi eppure complici. Ancora più importante sarà il confronto con gli adulti, riferimento fondamentale, nel bene e nel male.La storia si divide idealmente in tre parti: incontri, confronti e mutamenti, le tre fasi che scandiscono la vita fornendo motivo e sostanza all'evoluzione di ogni essere umano. Il piccolo stagno è una piccola insenatura che si immagina esistesse lungo la Sprea, fiume che attraversa Ebersbach, dove il giovane Peter si rifugia, apena può, per riposare, per riflettere e per ritrovare se stesso, dopo ogni esperienza emotiva vissuta, piccola o grande che sia.