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Jonathan Franzen - Come stare soli. Lo scrittore, il lettore e la cultura di massa

Posted By: SSCN1926
Jonathan Franzen - Come stare soli. Lo scrittore, il lettore e la cultura di massa

Jonathan Franzen - Come stare soli. Lo scrittore, il lettore e la cultura di massa
Italian | Einaudi | 2011 | EPUB | Pages 279 | ISBN: 8806209671 | 1.71 Mb


La riflessione sulla solitudine è il filo rosso che lega fra loro questi tredici saggi, pubblicati fra il 1994 e il 2001 in diverse riviste americane. Tuttavia il lettore che si addentra nel variegato insieme di generi e argomenti affrontati nella raccolta non si sente mai solo: l'autore, con il suo stile inconfondibile e il suo appassionato spirito critico, è infatti una presenza viva e costante. Il linguaggio brillante e raffinato di "Le correzioni” ritorna nelle sue molteplici sfaccettature, adattandosi docilmente via via alle esigenze del saggio letterario (il famoso e discusso articolo di Harper's sul destino del romanzo americano e su ciò che resta del compito «sociale» dello scrittore); del racconto autobiografico (Il cervello di mio padre, toccante resoconto della lotta del padre contro l'Alzheimer; Ci vediamo a St. Louis, sui retroscena del «caso Oprah»); del pezzo di costume (Libri a letto, divertente indagine sui libri di sessuologia popolare; L'alcova imperiale, lucida analisi della confusione tra sfera pubblica e sfera privata e dell'ossessione americana per la privacy); del giornalismo di indagine (il reportage sulle carceri di massima sicurezza americane intitolato Unità di controllo). Alla base di tutti questi saggi, come afferma lo stesso autore, c'è «il problema di preservare individualità e complessità in mezzo al frastuono e alle distrazioni della cultura di massa, la questione di come stare soli», ovvero il coraggio di coltivare una solitudine che fa paura, ma che può diventare la chiave per la nostra sopravvivenza spirituale.

«Ho scritto molti di questi saggi - racconta l'autore - nello stesso periodo di "Correzioni", quando vivevo isolato in una stanza ed ero arrabbiato con un mondo che non mi piaceva. Scriverli è stato uno sfogo e, nello stesso tempo, un modo per dare delle risposte a quesiti politici e sociali, che non potevano entrare in un romanzo».
E al di là che si condividano più o meno le sue posizioni, in ognuno di questi pezzi, originariamente scritti per riviste come il New Yorker e Harper's, Franzen rivela le sue straordinarie capacità di narratore. Sia che adotti il tono di critico severo della società americana contemporanea, sia che scelga invece quello più elegiaco del ricordo personale, l'accalamato autore di "Le Correzioni” sa come raccontare storie e come incantare con le parole.
Anna Folli, Corriere della sera