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Miss Black – Il prigioniero

Posted By: SSCN1926
Miss Black – Il prigioniero

Miss Black – Il prigioniero
Italian | Miss Black | 2015 | EPUB | Pages 190 | ISBN: N/A | 1.92 Mb


Appena tornata da un seminario a New York, Jay Meyer, sceriffo di una piccola città del Mid West, si convince che lo straniero che ha affittato una casa poco distante dalla sua sia Sundown, il killer a pagamento che la polizia di tutto il Paese sta cercando. Il problema è che Jay ha ragione e quando cerca di catturarlo è lui ad avere la meglio. Sembra che Jay sia spacciata, ma mentre i due stanno andando verso il luogo in cui Jay sarà uccisa hanno un incidente stradale, dal quale Sundown esce gravemente ferito. Jay decide di abbandonarlo a di lasciarlo morire, ma non ci riesce e alla fine lo porta in ospedale. Le conseguenze per il killer sono molto serie, ma Jay non può ugualmente lasciarlo libero. Sarà suo prigioniero durante la convalescenza e Jay scoprirà che anche costretto a letto non è diventato meno pericoloso, dato che più passano i giorni più lo trova seducente…
-
Si sdraiò faccia a faccia con lui, ma John le fece segno di girarsi. Le accarezzò la pancia e Jay si irrigidì.
Che cosa… iniziò a dire.
Lui continuò ad accarezzarla, al di sopra della t-shirt.
Non ti preoccupare. Conosco… cento, duecento modi per uccidere una persona a mani nude, ma in questo momento non avrei la forza di metterne in pratica neppure uno.
Jay sospirò. Molto rassicurante.
Non gli chiese che cosa volesse da lei, perché in fondo credeva di saperlo già: un po’ di calore umano, un po’ di affetto, un po’ di vicinanza. Di spalle, in modo da non poter leggere il dispiacere nello sguardo di lei.
La sua mano la accarezzava lentamente sulla pancia, senza quasi muoversi, giocherellando con la sua t-shirt. Jay chiuse gli occhi, abbandonandosi a quella sensazione piacevole.
La mano di lui scivolò sotto alla maglietta, solleticandole lo stomaco. Dietro al suo sedere non si mosse niente, ma Jay trovò comunque erotico quel cambio di tocco.
John? chiamò, sottovoce.
Lui le sfiorò i seni in punta di dita. Shh. Prendilo come un ringraziamento. Non posso darti altro. Domattina non te ne ricorderai nemmeno più.
Lo sentì accarezzarle i capezzoli, sempre con quell’ unica mano che si muoveva leggera e lenta. Jay, con gli occhi chiusi, sospirò. I suoi seni si erano fatti tesi e sensibili e anche ai piani bassi era umida e un po’ dischiusa.
John la accarezzò a lungo, riempiendola di piccoli brividi e di desiderio.