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La ballerina dello zar - Adrienne Sharp (Repost)

Posted By: Maroutan
La ballerina dello zar - Adrienne Sharp (Repost)

La ballerina dello zar - Adrienne Sharp
Italian | 2015 | 335 Pages | ASIN: B00W7HY8XO | EPUB | 616.33 KB

È il 23 marzo 1890 a San Pietroburgo e, nell’ampio corridoio del teatro Mariinskij, è in corso una delle sfilate più emozionanti che sia dato vedere nella splendida città affacciata sul golfo di Finlandia. La famiglia reale è accorsa al gran completo per il saggio finale delle giovani allieve del corpo di ballo. Gli zar Romanov sono i finanziatori di buona parte dei Teatri imperiali e non mancano mai alle occasioni in cui è possibile scorgere le prime esibizioni delle future étoiles.
Lungo il corridoio, l’imperatore Alessandro III avanza a grandi passi, più alto di tutti, il torace robusto e la fronte massiccia, seguito dall’imperatrice gracile e minuta. Più indietro ancora lo zarevi Nicola, detto Niki, un fauno, piccolo, esile nella sua uniforme, le guance morbide e graziose, i lineamenti fini.
Raggiunta la tavola allestita per la sobria cena della scuola, l’imperatore fa sedere alla sua sinistra Nicola e, accanto a lui, la ragazza che più di tutte promette di essere una stella del Mariinskij: Mathilde Kschessinska, la figlia più giovane del grande Felix Kschessinsky, che ha danzato per i Romanov per quasi quarant’anni. Una diciassettenne piccola, gli occhi luminosi e i capelli scuri e ondulati, una cascata di riccioli davanti alle orecchie.
L’intento di Alessandro III è palese: fare in modo che il figlio renda onore a una lunga tradizione che vuole imperatori, granduchi, conti e ufficiali scegliere le loro amanti tra le ballerine di danza classica, quell’arte che ai loro occhi è innanzi tutto «una parata di belle donne, un’aiuola dalla quale tutti possono raccogliere i fiori del piacere».
Per Mathilde Kschessinska è l’occasione di puntare dritta al cielo, un premio inaspettato al suo talento. Dinanzi alla flemma e alla timidezza dello zarevi?, la giovane ballerina non si dà per vinta. Solo qualche settimana dopo è lungo la prospettiva Nevskij, impaziente di reincontrare Niki durante la sua solenne passeggiata pomeridiana. E qualche mese dopo è a Krasnoe Selo per l’appuntamento dei Romanov coi loro reggimenti.
Lì dove l’élite di San Pietroburgo accorre per la grande Rivista, e le donne indossano splendidi abiti bianchi e i ministri della corte il frac e la tuba, in una calda serata d’agosto, Niki l’invita a fare un giro sulla sua troica. Una corsa folle e selvaggia, senza mai staccare gli occhi sfavillanti dai cavalli e dalla strada gialla e polverosa, attraversando la piazza d’armi, piccoli villaggi, viuzze deserte, terre e città che appartengono a lui e soltanto a lui e che, nel giro soltanto di qualche decennio, saranno di altri. Basato sulla storia vera di Mathilde Kschessinska, ultima grande danzatrice dei Teatri imperiali russi, La ballerina dello zar è uno di quei rari libri che, attraverso lo sguardo di una donna che si ritrova suo malgrado a vivere alcuni dei più tragici eventi della Storia – la rivoluzione d’Ottobre, l’abdicazione dello zar, la prigionia di Nicola II insieme con Aleksej, il figlio legittimo, la drammatica fuga dalla Russia – narra magnificamente di un mondo i cui protagonisti si trasformano all’improvviso in fantasmi ambulanti e la cui bellezza sopravvive soltanto in qualche polverosa reliquia.

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