Bruce Marshall - Il mondo, la carne e Padre Smith

"Una delle ragioni per le quali il mondo non ha fede credo sia che la gene - confondendo la Chiesa con gli ecclesiastici ritiene che questa insegni una moralità a corta anziché a lunga portata. Sentono il condannare dai nostri pulpiti l'aultero, il ladro, l'assassino, ma non lo sfruttatore d'operai, non l'azionista di fabbriche di munizioni, ma non l'impresario che arricchisce coi film di gangster, ma non gli uomini politici che vengono a patti con gli autori di atrocità in paesi lontani. Ne deducono che, agli occhi della Chiesa, uno che faccia quattrini pagando meno del giusto i coolies cinesi sia un buon cristiano, purchè non ammazzi l'amico che lo batte a golf o non abbia una relazione con la cameriera. Noi, che siamo preti, sappiamo che non è questo l'insegnamento della Chiesa; ma possiamo onestamente dire di esserci data la pena di farlo sapere agli uomini di buona volontà?". Queste sono le parole di Padre Smith e a questi concetti è ispirata tutta la sua vita di sacerdote cattolico in un Scozia protestante, nel periodo che va dai primi del secolo alla II guerra mondiale. La storia dolce e amara di un prete che guarda il mondo con occhio ingenuo e disincantato insieme, ma sempre con comprensione e pietà.