Dunia Sardi, "Atte a casa. Agliana: 100 anni di storia"

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Dunia Sardi, "Atte a casa. Agliana: 100 anni di storia"

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Ricordare il contributo che le donne hanno dato in questi cento anni, per la trasformazione della nostra società, è un dovere storico e morale: il loro passaggio dal ruolo di mogli e madri consolatrici, sempre subalterne a padri e mariti, come ai primi del novecento, al ruolo di protagoniste dei nostri giorni, è stata una vera odissea, che ha visto nelle donne le colonne portanti della nostra società anche nei suoi momenti più drammatici.
Il ruolo delle donne nei primi decenni del Novecento era relegato a quello di fattrici, donne di casa buone a far figli. Fino al 1945 le donne non avevano nemmeno diritto al voto alle elezioni del Parlamento; potevano essere incarcerate se commettevano adulterio o aborto volontario, mentre agli uomini che uccidevano la moglie era riconosciuta l’attenuante per il "delitto d’onore”. Ricordate oggi, queste cose sembrano lontanissime, invece tutto questo è accaduto solo negli ultimi cento anni.
Non si può certo dire che alla fine, le donne siano arrivate alla loro Itaca, al traguardo della parità e dell’uguaglianza, tutto sommato "parità” non ci sembra nemmeno più la parola-contenitore giusta da usare. Le donne sono in effetti portatrici di grandi differenze, e la sfida vera è quella di far riconoscere il loro valore, per poter guadagnare la loro presenza in tutti quei ruoli che ancora oggi restano in prevalenza appannaggio maschile.
Quello che mi preme esprimere non è la cronaca di un tempo ma solo il pensiero affettuoso verso le donne che con il loro coraggio hanno affrontato il periodo in cui il nostro paese è stato attanagliato da due guerre mondiali distanti solo vent’anni l’una dall’altra e in tempo di pace hanno saputo fare grandi sacrifici per la ricostruzione.

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