«Il gemello inquieto» by Massimo Lusito

Il gemello inquieto alberga tra le pieghe sinuose del ricordo e quelle più scabre del dolore e dell'esperienza.

Si nutre dei riflessi fugaci e delle luci parassite, cresce e muta forma , si distingue ma ci somiglia.

Al primo sguardo lo si potrebbe confondere con Noi stessi, ma, di fatto, ne è parte attiva, simbiotica, osmotica.

Ci suggerisce e ci sussurra, ci sostiene e ci giudica, ci ascolta e ci consiglia.

Un fratello, un amico a cui rivolgersi o che, a volte inatteso, ci strattona con discrezione , un certosino amanuense che trascrive, registra, fissa in bella calligrafia, disegna la mappa della nostra Vita, tracciando confini invisibili , permeabili alla scoperta del Sé più profondo.