«Una tazza di tè» by Osho

"Esiste una musica che non ha suono; l'anima anela inquieta a quella musica silente. Esiste un amore in cui il corpo non c’è; l'anima aspira a quell'amore disincarnato. Esiste una verità che non ha forma; l'anima brama questa verità senza forma." Osho

Quell'anelito e quella brama da sempre hanno portato qualcuno a ricercare, a sperimentare, a percepire la vita con totalità e passione, immergendosi nella contemplazione dell'esistenza a tal punto da giungere a una dissoluzione in quello stesso mistero. Una fusione in cui la melodia dell'immortale prende il sopravvento, rendendo chi si risveglia a tale immensità vettore di verità e testimone vivente di ciò che ognuno di noi è, in potenza: il luogo in cui l'universo prende coscienza di sé.

Il compito esistenziale di simili individui è incoraggiare chiunque incontra a darsi una nuova nascita, aprendosi a orizzonti più ampi del semplice e superficiale vagare quotidiano, ritmato dalla casualità e dal disordine. Nello sguardo, nella presenza, nelle loro parole traspira qualcosa che risveglia interiormente l'eco lontana di un ricordo, un bisogno atrofizzato che nulla ha mai davvero placato, una sete che nulla ha mai lenito.

Da quell'incontro l'anima è ravvivata e sollecitata a manifestarsi. Inizia così un viaggio nell'ignoto che risulta più facile e piacevole se ci si accompagna a qualcuno in grado di sostenere un processo di comprensione… per non perdersi, mentre si cerca di ritrovarsi. Il beneficio diviene evidente avvicinando le 365 lettere qui raccolte, scritte da Osho a ricercatori che a lui si sono accompagnati, desiderosi di realizzare ciò che hanno percepito in potenza, dentro di sé.

In ogni missiva, saldo nel suo risveglio, Osho suggerisce, sollecita, richiama alla scintilla che rende umano ciascuno di noi; proponendo strategie che permettono di rendere quel guizzo vitale una luce in grado di illuminare il nostro viaggio esistenziale. Nelle sue risposte, Osho dà voce alle aspirazioni più segrete, evidenzia i conflitti più intimi che spesso turbano al punto da lasciare sfiduciati e senza forze; sottolinea l'importanza di mettere la mente al posto che le compete – togliendole il comando, e assumendosi le proprie responsabilità.

Non solo: mette anche nella giusta prospettiva le conquiste e i fallimenti, i rapporti d'amore, le relazioni e le sfide cui la vita chiama. E soprattutto ricorda di non vivere questa ricerca come una lotta! Infatti, è solo nel lasciarsi andare, arrendendosi all’esistenza, che qualcosa di nuovo si dischiude.

Spesso usa storielle, racconti edificanti o parabole per illustrare ciò che il cuore sa e la mente può cogliere solo grazie ad allegorie e metafore, rendendo chiaro e comprensibile il viaggio della vita orientato verso una piena realizzazione, del tutto differente dalle mire cui la società ci abitua. La proprietà intellettuale di quest'opera è un copyright di OSHO International Foundation.