Giardini & Ambiente - agosto 29, 2018

Posted By: Pulitzer

Giardini & Ambiente - agosto 29, 2018
Italian | 112 pages | True PDF | 40.3 MB


In questo numero di Giardini, ultimo del 2018, presentiamo piante nuove e piante poco note che sicuramente incuriosiscono e invogliano a fare progetti.
Subito le rose! Nel roseto stupendo di David Austin è un tripudio, un inno a questo fiore nel massimo del suo splendore. Il giardino visitato da Daniela Busenti è organizzato in diversi momenti con rose antiche, rose moderne e rose inglesi rifiorenti e profumate che inebriano il giardino da maggio fino ai primi freddi invernali.
Poi ancora rose, con i nuovi ibridi premiati al Concorso internazionale “Premio Roma 2017”. Eraldo Antonini ci racconta la nascita e la storia del concorso che quest’anno si è svolto nel Roseto comunale di Roma. Qui le rose vengono osservate per due anni da una giuria permanente che ne studia la rifiorenza, la resistenza alle malattie e il portamento. Una giuria internazionale il giorno del concorso ne valuta invece la bellezza e il profumo.
Eraldo Antonini segnala anche alcune varietà di piccoli arbusti commercializzati dai vivai francesi Sapho. Sono piante ancora poco note arrivate da poco sul mercato italiano, come la sempreverde Parahebe catarractae ‘Avalanche’ che regala una valanga di deliziosi fiori bianchi da giugno a settembre, o Physocarpus opulifolius ‘All Black’con giovani foglie che spuntano di colore rosso porpora, poi diventano sempre più scure fino ad assumere una tonalità quasi nera.
Insolite sono anche le tre cultivar di astri del viavio Un Quadrato di giardino, descritte, sempre con la stessa passione che li caratterizza, da Silvia Cagnani e Andrea Martini, tutte hanno qualche cosa di speciale che le rende particolari rispetto alle altre, vale la pena prenderle in considerazione.
Ritroviamo la firma di Niccolò Patelli, un giovane agronomo che con grande passione ha studiato e fotografato per noi le piccole orchidee selvatiche dell’Appennino reggiano, piante robuste che vivono tra i calanchi, su terreni poveri lontano dalle manipolazioni umane.