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La dottrina costituzionale di Sieyès

Posted By: lengen
La dottrina costituzionale di Sieyès

La dottrina costituzionale di Sieyès by
Italian | 2009 | ISBN: 8884534712 | 245 Pages | PDF | 2 MB

La ricezione del pensiero di Emmanuel-Joseph Sieyès1 ha conosciuto, dopo un iniziale periodo di notevole fioritura (già a partire dal decennio rivoluzionario al cui interno si dipana principalmente la vicenda politica dell’abate) un progressivo declino fino a giungere ad un quasi completo oblio2. Come ha ricordato Pasquale Pasquino, a Parigi nessuna via è dedicata all’abate (ne esistono, invece, che portano il nome di Condorcet o di Barnave). Per dare un’idea del cono d’ombra nel quale era relegato Sieyès sarà sufficiente ricordare che il primo convegno interamente dedicato al pensiero dell’abate si è svolto nella capitale francese solamente nel 2004. Le edizioni dei libri che contengono le opere e gli interventi di Sieyès non hanno mai avuto una grande diffusione, soprattutto in Francia. Paradossalmente, la Germania e l’Italia4 sono i luoghi dove il pensiero costituzionale di Sieyès ha conosciuto la maggiore diffusione. Solo nel 2007, una nuova edizione, curata da Pierre-Yves Quiviger, ha reso disponibile i due fondamentali interventi tenuti da Sieyès di fronte alla Convenzione il 2 e il 18 termidoro dell’anno III 5. Un altro esempio significativo riguarda l’edizione tascabile francese di un testo fondamentale per la filosofia politica come Che cosa è il Terzo Stato?, stampata solo nel 2009, mentre quella commentata è di difficile reperimento. La situazione sembra aver conosciuto, negli ultimi due decenni un lento, ma progressivo miglioramento. A conferma di questa tendenza, nell’introduzione agli atti del convegno a cui si è fatto riferimento, i curatori ricordano il lento, ma costante, risveglio attorno al pensiero di Sieyès che si è registrato in questi ultimi anni. Una tappa decisiva per questo cambiamento è data dalla pubblicazione della monografia di Pasquale Pasquino, la quale ha segnato la riabilitazione definitiva dell’abate come filosofo politico6