Adriano Prosperi, "Delitto e perdono: La pena di morte nell'orizzonte mentale dell'Europa cristiana. XIV-XVIII secolo"
Einaudi | 2013 | ISBN: 8806209191 | Italian | EPUB/AZW3/MOBI/PDF | 588 pages | 1.1/1.8/1.8/3.5 MB
Einaudi | 2013 | ISBN: 8806209191 | Italian | EPUB/AZW3/MOBI/PDF | 588 pages | 1.1/1.8/1.8/3.5 MB
Come ogni dramma teatrale, ciò che manteneva alta la tensione degli spettatori era l'incertezza dell'esito. Erano in gioco due vite, quella del corpo e quella dell'anima e tutte e due rimanevano in pericolo fino alla fine: una fine che si prolungava oltre l'esecuzione, quando il corpo rimaneva esposto alla folla, talvolta squartato e infilzato sulle picche talvolta pendente dalla forca, talvolta ancora "sparato" dai chirurghi nel rito della "notomia" pubblica. La sorte del corpo e quella dell'anima entrarono a far parte dei dialoghi che si svolsero tra il condannato e la folla per incanalarsi poi all'interno del confronto tra il condannato e gli esperti nell'arte del conforto, i membri di confraternite che si specializzarono in questa funzione e che, fiorite inizialmente nell'Italia centrosettentrionale fra Trecento e Quattrocento, si diffusero in seguito in tutta Europa.
Adriano Prosperi (Cerreto Guidi, 21 agosto 1939) è uno storico e giornalista italiano. Si è formato presso l'Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore, dove, negli stessi anni di Carlo Ginzburg e di Adriano Sofri, è stato allievo di Armando Saitta e Delio Cantimori. Prima del pensionamento, ha insegnato Storia moderna presso l'Università della Calabria, l'Università di Bologna, l'Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore. È membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei. I suoi principali interessi di studio hanno riguardato la storia dell'Inquisizione romana, la storia dei movimenti ereticali nell'Italia del Cinquecento, la storia delle culture e delle mentalità tra Medioevo ed età moderna. La sua opera più nota è stata Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari, in cui Prosperi ha presentato una interpretazione dei modi e delle forme con cui l'egemonia cattolica si sarebbe definitivamente affermata in Italia a cavallo tra XVI e XVII sec., interpretazione che ha suscitato un ampio dibattito storiografico sul peso dell'Inquisizione nella storia italiana. Ha scritto per le pagine culturali del Corriere della Sera e de Il Sole 24 Ore, occupandosi per lo più di recensioni di libri. In seguito ha collaborato con La Repubblica, estendendo il suo campo di intervento a temi di rilevanza politica e sociale. Ha curato la rubrica il taccuino sul settimanale Left. Ha partecipato ad alcune puntate della trasmissione "L'Infedele", condotta da Gad Lerner su La7. I suoi interventi pubblici, tra 2008 e 2012, sono stati caratterizzati da una forte polemica anti-berlusconiana e contro il negazionismo della Shoah e l'antisemitismo.