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Michele Boldrin, David K.Levine - Abolire la proprietà intellettuale

Posted By: SSCN1926
Michele Boldrin, David K.Levine - Abolire la proprietà intellettuale

Michele Boldrin, David K.Levine - Abolire la proprietà intellettuale
Italian | Laterza | 2012 | EPUB | Pages 263 | ASIN: B007I7FZ9Y | 1.73 Mb


Copyright e brevetti costituiscono un male inutile perché non generano maggiore innovazione ma solo ostacoli alla diffusione di nuove idee.
Negli anni a venire la crescita economica dipenderà, sempre più, dalla nostra capacità di ridurre, e finalmente eliminare, il monopolio intellettuale,
liberando la creatività diffusa che esso oggi opprime. Come nella battaglia per il libero commercio, il primo passo deve consistere nella distruzione
delle fondamenta teoriche della posizione mercantilista la quale sostiene che, senza il monopolio intellettuale, l'innovazione sarebbe impossibile.
È vero il contrario. «Quando un innovatore ha l'idea di un nuovo prodotto, ne produce delle copie da mettere in vendita: quelle copie dell'idea sono
di sua proprietà esattamente come i suoi calzini e decide lui quante venderne e a che prezzo. La vendita riguarda sempre e solamente le copie:
le copie di un'idea si possono vendere, non l'idea stessa. In assenza di monopolio intellettuale, una volta che io abbia venduto volontariamente
una copia della mia idea ad altri, per esempio una copia di questo libro, costoro diventano i proprietari di quella copia mentre io serbo la mia
idea insieme a tutte le altre copie che ho stampato ma non ancora venduto. Effettuata questa vendita, gli acquirenti possono fare ciò che pare loro
più appropriato con le copie della mia idea, nello stesso modo in cui possono fare ciò che pare loro con il tritaghiaccio che avevano comprato ieri
da qualcun altro. Senza proprietà intellettuale, in particolare, gli acquirenti di questo libro potrebbero dedicare del tempo e delle risorse per
farne delle nuove copie al fine di rivenderle: se ne cambiassero il titolo oppure il nome degli autori o se si lanciassero in qualche inganno fraudolento,
si tratterebbe di plagio, non di violazione della proprietà intellettuale; ma se cambiassero la copertina, la qualità della carta, la fonte dei caratteri,
la catena distributiva, o perfino se modificassero il testo, inserendo un chiaro riferimento agli autori originali, non verrebbe violato alcun diritto di proprietà.»
È la tesi controcorrente e provocatoria di Michele Boldrin e David K. Levine.