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    https://sophisticatedspectra.com/article/drosia-serenity-a-modern-oasis-in-the-heart-of-larnaca.2521391.html

    DROSIA SERENITY
    A Premium Residential Project in the Heart of Drosia, Larnaca

    ONLY TWO FLATS REMAIN!

    Modern and impressive architectural design with high-quality finishes Spacious 2-bedroom apartments with two verandas and smart layouts Penthouse units with private rooftop gardens of up to 63 m² Private covered parking for each apartment Exceptionally quiet location just 5–8 minutes from the marina, Finikoudes Beach, Metropolis Mall, and city center Quick access to all major routes and the highway Boutique-style building with only 8 apartments High-spec technical features including A/C provisions, solar water heater, and photovoltaic system setup.
    Drosia Serenity is not only an architectural gem but also a highly attractive investment opportunity. Located in the desirable residential area of Drosia, Larnaca, this modern development offers 5–7% annual rental yield, making it an ideal choice for investors seeking stable and lucrative returns in Cyprus' dynamic real estate market. Feel free to check the location on Google Maps.
    Whether for living or investment, this is a rare opportunity in a strategic and desirable location.

    La voce del diavolo: L'arte contemporanea e la moda (Italian Edition)

    Posted By: Maks_tir
    La voce del diavolo: L'arte contemporanea e la moda (Italian Edition)

    La voce del diavolo: L'arte contemporanea e la moda (Italian Edition) by Fabriano Fabbri
    Italian | ASIN: B0DNN3SJLV | 472 pages | EPUB | November 26, 2024 | 62 Mb

    Nel lungo arco della contemporaneità, l'arte del vestire ha sedotto il corpo per liberarlo da disagi e inibizioni, lo ha accarezzato per divorarne le energie, lo ha spinto oltre i suoi limiti per urlare al mondo «la voce del diavolo», come scriveva William Blake: lo ha protetto con cura per reciderlo dai lacci della morale e del perbenismo. Fabriano Fabbri rilegge la storia dell'arte dalla fine del Settecento agli anni Duemila usando come metronomo le funamboliche evoluzioni del guardaroba di ieri e di oggi, fra i tumulti della tecnologia e le tempeste della rivoluzione sessuale.


    Moda e arte vivono di intrecci senza fine, di trame a doppio filo, di storie nelle storie che incantano, che sorprendono, che illudono e divertono. Nelle sue frenetiche rapsodie creative, ogni stile indumentale ha stretto da sempre un accordo di alleanza con i movimenti artistici piú noti al grande pubblico, dal Neoclassicismo alla Pop art. Eppure, in pochi conoscono le spinte sotterranee che animano moda, pittura e scultura, in pochi afferrano le ragioni profonde che spingono le une fra le braccia dell'altra. Quante volte abbiamo incontrato la parola «Minimalismo » curiosando fra rete e riviste? Quante volte abbiamo sentito parlare di Dalí e Schiaparelli o di Mondrian e Saint Laurent? E i colorati parei di Gauguin, quanto li abbiamo visti fra le pitture tropicali del simbolista francese e la sua impudica «casa del piacere»? E poi, ancora, chi non ha presente le danzatrici di Canova o la Madame Récamier di David in provocanti «vesti di velo», per rubare le parole al «Divin marchese» de Sade?

    «Vèstiti, cosí alla sdrucciola, potrebbe suonare come un imperativo, un invito piú o meno scoperto a dare un tocco di ricercatezza agli ingredienti del nostro stile. Oppure potrebbe essere un sostantivo: vestíti intesi come abiti, come capi d'abbigliamento, come divise, come fogge. Infine, vestíti, participio passato di vestire. Sia quel che sia, quando ci copriamo di tessuti non stiamo avvolgendo il corpo per semplice necessità di decoro e protezione: stiamo indossando le forme - le tele? - di Picasso e di Chanel, se ci infiliamo in un rettangolo; ci stiamo abbigliando con le visioni di Turner o Pollock quando i tessuti sono sdruciti, grinzosi e caotici; siamo invece avvolti dall'ironia di Duchamp se il nostro look è sofisticato, insolito, a volte street - come ci insegna Virgil Abloh. E siccome la storia dell'arte e del costume è sempre una storia di spazio e di volumi, partiremo proprio dall'amplesso mai interrotto fra gli artisti e gli stilisti del nostro tempo. Sia chiaro, è fin troppo ovvio mettere le mani in avanti, spiegare a mo' di preambolo che il primo impatto con un'opera d'arte o con un'opera vestimentaria coinvolge l'interezza della nostra sfera emotiva, del gusto e della personalità, delle cose che semplicemente "ci piacciono" cosí, in via istintiva; ma se vogliamo entrare nel merito dei valori che favoriscono uno stile piuttosto che un altro per capirne a fondo il senso culturale, spazio e volume sono le materie prime di un approccio obiettivo, il piú fedele possibile al nostro oggetto di interesse. E nel farlo sarà fondamentale tenere ben salda la distinzione tra le forme della modernità e le forme del contemporaneo».