Robert Graves - Sette giorni fra mille anni
Italian | 2015 | 270 pages | ISBN 8874525370 | 0,4 MB
Italian | 2015 | 270 pages | ISBN 8874525370 | 0,4 MB
In una lettera a James Reeves del maggio 1949 Graves è chiaro sul senso di Sette giorni fra mille anni : "Riguarda il problema del male: quanto male è necessario per una buona vita". Nel mondo di Nuova Creta, che capitolo dopo capitolo diventa per Graves sempre meno accettabile, "il problema è che c’è sempre una nostalgia del male", come scrive, in un’altra lettera, quand’è a un terzo della stesura. Se l’utopia scientifica è il bersaglio di Huxley nel Mondo nuovo e quella comunista è l’obiettivo di Orwell in 1984, forse non c’è un bersaglio di questa distopia che non sia proprio l’utopia. Il vero male sta nell'immaginare che i problemi si risolvano. Solo il passato elargisce futuro. Solo il dolore crea amore e solo la sventura regala saggezza. Senza il male non c’è poesia. Lo scrittore è un seme di dolore, che dona al lettore un raccolto di dolore, facendogli coltivare così saggezza e amore.