Il grande mare: Storia del Mediterraneo - David Abulafia
Italian | 2014 | 630 Pages | ASIN: B00HX6VWUQ | EPUB | 4.72 MB
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Da sempre il Mediterraneo - il «mare fra le terre» - è stato un crocevia di popoli, culture, lingue, religioni, che ne hanno fatto il cuore pulsante del Vecchio Mondo.
A segnare la storia del «grande mare», il nome con cui era noto nella tradizione ebraica, non sono stati, secondo lo storico britannico David Abulafia, il clima, i venti o le correnti, ma gli uomini (navigatori, mercanti, missionari, condottieri, crociati, pellegrini, pirati), che, mettendo in contatto le regioni più remote di questo vasto bacino, lo hanno reso «forse il più dinamico luogo di interazione tra società diverse sulla faccia del pianeta».
Anziché richiamarsi a un'astratta e statica «identità mediterranea», l'autore pone l'accento sul cambiamento di una regione che nel corso dei millenni ha visto sorgere e tramontare imperi e civiltà, è stata teatro di feroci battaglie per il monopolio politico e commerciale, e che infine, prima con la scoperta della rotta atlantica e poi con l'apertura del canale di Suez, ha perso sempre più importanza nelle relazioni e nei commerci internazionali, per trovare la sua nuova e insospettata vocazione nel turismo di massa e diventare, più recentemente, il complesso scenario di incessanti flussi migratori.
Al centro di questa affascinante ricostruzione non ci sono soltanto gli eventi e i personaggi più importanti della storia economica, politica e militare, ma anche figure solo apparentemente di sfondo, come l'emissario egiziano Unamon, partito nell'XI secolo a.C. per una sfortunata missione marittima nella città fenicia di Biblo; il rabbino spagnolo Beniamino da Tudela, che intorno al 1160, fra mille peripezie, attraversò da un capo all'altro il Mediterraneo per recarsi in Terrasanta; Ibn Jubayr, segretario del governatore di Granada, nella sua perigliosa rotta verso la Mecca nel 1183; o i mercanti ebrei, con i loro stupefacenti contatti transmediterranei. E la stessa attenzione viene rivolta agli elementi naturali (dai venti al clima), al traffico delle merci, alle navi, alle piccole comunità insulari e alle vivacissime città portuali sparse lungo tutte le coste del grande mare, che per secoli hanno stimolato la circolazione di idee e di credenze religiose fino a quando, nel XX secolo, la pacifica e feconda convivenza fra genti diverse ha ceduto il posto a massacri e pulizie etniche, lasciandoci un Mediterraneo sempre più drammaticamente sospeso tra Oriente e Occidente.
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