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Il muto di Gallura - Enrico Costa

Posted By: Maroutan
Il muto di Gallura - Enrico Costa

Il muto di Gallura - Enrico Costa
Italiano | 2014 | 233 Pages | ISBN: 8898737289 | EPUB | 284 KB

“Enrico Costa - si può leggere in una lettera di Grazia Deledda - di cui io sono una specie di discepola, ha scritto tanti, tanti romanzi sardi, caldi di amor patrio, pieni d’entusiasmo o di tristezza per le bellezze o per le miserie dell’isola. A misura che questi romanzi uscivano un fremito percorreva tutta la Sardegna. Le fanciulle piangevano su quelle pagine, i giovani rabbrividivano di terrore e di angoscia. Impossibile descrivere il fermento spirituale destato dal Muto di Gallura”.

Il muto di Gallura, uno dei più importanti romanzi storici sul banditismo sardo, racconta la storia della sanguinosa faida tra i Vasa e i Mamia che sconvolse il territorio di Aggius, in Gallura, nella prima parte della seconda metà dell’Ottocento.

“Un continuo succedersi di combattimenti sanguinosi e di uccisioni: una caccia di fiere che si davano uomini contro uomini… Un lutto generale; il terrore regnava sovrano in quelle contrade… il numero dei morti fra le due fazioni superò la cifra di settanta, in cinque anni furono registrate oltre quaranta vedove”.

I fatti narrati, tra storia e reportage, furono tratti dalle cronache dei giornali, ma anche dalle ricerche storiche e dai resoconti che il Costa ottenne da alcuni testimoni viventi che parteciparono ed assistettero alla grande “inimicizia” aggese.

La narrazione principale, che è il filo conduttore dell’opera, è incentrata sulla figura di Bastiano Tansu, uno dei più famosi banditi sardi, soprannominato il Terribile, ma conosciuto semplicemente come “il muto” in quanto sordomuto dalla nascita.

Ma il romanzo è soprattutto uno straordinario viaggio alla scoperta della Gallura, della sua storia, della sua cultura e del suo paesaggio, così unico e originale, "soprattutto al tramonto, quando il sole cala dietro all'isolotto dell'Asinara, e lunghe nuvole infuocate listano ad occidente l’orizzonte; quando la luce sanguigna tinge in rosso tutte le vette dei monti e il mare lontano, sbiadito, pare confondersi col cielo, nell'ampia distesa che divide l’Isola Rossa da Castelsardo; quando il cielo produce quella nebbia violacea e vaporosa che dà al crepuscolo della sera un’intonazione calda, melanconica.