La lobby degli avvocati

Mario Cortina,uno degli avvocati più accorsati a Bari,vuole costituire un gruppo di colleghi puntando sullo sfruttamento del potere che deriva dalla conoscenza dei segreti dei clienti.Gli dà una mano Michele Romiti, avvocato più giovane che si considera un suo allievo, anche se è in continua polemica con lui e pensa solo a creare le condizioni per una maggiore efficienza professionale. A prevalere è Mario - peraltro coinvolto in un ritorno di fiamma sentimentale con la bella collega Aurora Casati - ed il gruppo si caratterizza come una lobby nazionale, alla quale aderisce, fra gli altri, il milanese Matteo Viti.Gli scheletri negli armadi che questi custodisce portano in breve dieci avvocati della lobby a divenire assessori in dieci importanti città Ma il vero ingresso in politica della lobby si ha quando vi entra il bolognese Bozza che - sostenuto economicamente dal ricco imprenditore Brenno - lancia il nuovo partito "Avanti Tutti",intorno al quale si forma la coalizione vincitrice delle elezioni politiche. Il nuovo premier è Bozza, Cortina va alla Giustizia, Viti all' Interno e Carletti - un lobbysta napoletano - all'Agricoltura. Aurora è sottosegretaria alle Pari Opportunità Sul principio il governo ottiene buoni risultati, ma un attentato di stampo mafioso colpisce Mario ed Aurora,Carletti viene accusato di corruzione, Viti cerca di evitarsi un processo che lo attende in Francia facendo rapire il figlio del giudice. L'opposizione allora insorge con una mozione di sfiducia che tocca a Michele sostenere in Parlamento e viene approvata,portando alla crisi. Cortina, rientrato a Bari da sconfitto,si muove ancora con difficoltà per i postumi del'attentato. Così cade e muore mentre cerca rifugio nella "Stanza dei giornali" dove centinaia di settimanali, disposti in bell'ordine,tentavano di conservare i ricordi di uns vita.