Quartetto con variazioni su tema by Fabrizio Tripoti
Italian | 2010 | ISBN: n/a | 95 pages | PDF | 1.0 MB
Italian | 2010 | ISBN: n/a | 95 pages | PDF | 1.0 MB
Precedente a "Surrealette" introduce ad esse abituando il lettore con un romanzo "a novelle" tematiche. RIPORTO QUI UNA, DUE NOVELLE DI CUI SI COMPONE IL ROMANZO: –––––––––––-Variazione n° 11 su tema di A tocchi, a tocchi, la campana sona–––––––––––––– Il testo.––––––––––––– Saracino–––––––––––––- Ti guarderò negli occhi scuri di saracino finchè non riuscirai più a distogliere lo sguardo. Moro e arricciato. Ti ho conosciuto alla corte dellImperatore. In questa Palermo calda e melensa dai mille minareti. Oggi il Muezzin è stanco e non intona degnamente la preghiera del Profeta. E io ti cerco nella casbah, tra i banchi di chincaglierie e cianfrusaglie. Perché non so fare a meno di te. Prepotente, di razza padrona, salgo su per le strette scale che mi portano ai terrazzi. Lungo magazzini di tappeti arrotolati. Aria quasi irrespirabile di tessuti aguzzi al naso. Polvere e laniccia di peluria pettinata. E da lassù, dove si domina Palermo, ti cerco nelle via adiacenti, nelle vie lontane. E non ti trovo. Ti sarai recato con il tuo cadì in un altra ambasceria presso Federico il germanico. E non sei potuto correre verso il luogo del nostro appuntamento. Il tuo odore selvatico mi è rimasto addosso. E io non lo scaccio. Anzi. Cerco di rintracciare le sue ultime particelle evaporate. Non svanire come il tuo profumo! Mi pongo la mano davanti agli occhi per meglio traguardare l intorno. Per coprirmi dai riflessi del sole. Che m impediscono. E ora mi sembra scorgerti qui. Ora lì. Ma è soltanto il desiderio di te. Tu non ci sei. Infedele a me, infedele alle mie genti, infedele al mio credo. Augurati che un giorno non sia con i miei a liberare i Luoghi Santi. Non avrò indecisioni ad infilare la spada nel tuo costato. Tu che ora mi fai del male. Fai che io sia l ultimo Crociato di Terra Santa, l ultimo Cavaliere del Tempio. E io verrò a cercarti. Anche in quei lidi lontani. Costi quello che costi. Attraverserò mari e deserti. Per ritrovarti. E per salvarti basterà un ultimo sorriso. Ammiccante. D intesa. Come tu sai fare. Deliquandomi. E io ti perdonerò. Come ho sempre fatto. E come adesso farò. Dove sei? Tu profitti della tolleranza e della cultura delle mie genti in questo regno del Sud della dualità di Federico imperatore. Tu puoi invocare il tuo dio senza timore. Puoi crogiolarti tra le ancelle dell harem che ti è permesso qui costruire. Tra le tue più mogli. Noi te l abbiamo permesso. Poiché aperti. Poiché colti. Poiché bendisposti. Ma Roma non vuole. E a noi non ce ne cale. Finchè dura. Finchè durerà. Dimostra Federico come si può convivere senza la spada, senza la scimitarra insanguinata. E il mondo è scontento poiché vuole sangue. E su di esso che si edificano le civiltà! Maledetti! Maledetti! Maledetti! Io a te non ci rinuncio in nome di un mio dio che mai niente mi ha dato. Io mi ti sono preso e lui non ti ha forgiato. Per me. Non era nei suoi disegni. Non noi! Ora affacciati. Mostrati. Affinchè io ti veda. E scendendo le ripide scale due a due ti possa raggiungere. Abbracciare. Saperti mio. Per sempre. O almeno per oggi. Mio saladino dalle mille sfaccettature. Mio sole d oriente. Mostrati! Domani, purtroppo, sarà ciò che Dio vorrà. Inshallah. –––––––––––––––––––––– La cantata––––––––––––- A tocchi, a tocchi, la campana sona (tradizionale)–––––––––––––––––––––––––––– Variazione su tema n° 19 o del Trasauidin––––––––––– La tragedia del Trasauidin. 7 cadaveri scomparsi. Secondo sonno di disagio. Sono partiti da Roma per andare di nuovo ad intervistare l unica sopravvissuta: Marianna Todeschin. - Cosa volete che vi dica. Eravamo 8, inseparabili, sono rimasta sola. Adesso mi hanno tolto anche il diritto di portare un fiore ai miei 7. Dove li avranno portati. Perché? - Terzo sonno di disagio. Si occupano della sparizione. Ma poi mica tanto. E soltanto uno strano mistero di provincia. Prima o poi scomparirà dalle prime pagine. E poi, chi si ricorderà più della tragedia del Trasauidin? - E la Todeschin che è una fissata. Sono passati tanti anni. E ha sempre la mente lì. Non pensa ad altro! - Quarta notte di disagio. Parla col nonno che ricorda tutto. Sì. La tragedia del Trasauidin. All epoca se ne parlò molto. Poi Quei sette ragazzi morti. La ragazza, come si chiamava l unica rimasta in vita. Sai poi che successe? Che trafugarono i cadaveri, non si seppe mai chi. E nessuno rivendicò l accaduto. Non vennero mai ritrovati Quinta notte di disagio. Parte per il Trasauidin. Alle tredici arriva in stazione. Gillin, della cronaca locale, lo riceve e lo porta in albergo. Ha raccolto tutti i pezzi sul fatto e glieli ha fascicolati in un ampia cartella color ocra. Lasciata sul tavolo. Fa una doccia. Domani cominciamo a muoverci. Questa sera si mangia nella trattoria tipica: vino rubino del Trasauidin e zuppa di lecoroni del pian del Trasauidin di levante. Sesta notte di disagio. Ma un po mitigata. Le tombe sono ancora al loro posto, scheggiate e mal riposte. Una affiancata all altra. Lunga colonna con muschi e piantagione di rovi che le ricopre. Non vale la pena potare una colonna di tombe vuote. Ma la Marianna Todeschin? Gillin gli spiega che ormai è vecchia e sorda. E della bellezza di un tempo è rimasto ben poco. La si vuole incontrare? - Perdio. Sono venuto per questo! - - La Todeschin? Quella del disastro? La potete trovare che passeggia in pizzo alla valle. Ci va ogni giorno. Da quel giorno - - Cosa volete che vi dica. Eravamo 7, inseparabili, sono rimasta sola. Mi hanno tolto anche il diritto di portare un fiore ai miei 6. Dove li avranno portati. Perché? - - Questo signore è venuto dalla città per lei. Siamo giornalisti - Cosa volete che vi dica. Eravamo 6, inseparabili, sono rimasta sola. Mi hanno tolto anche il diritto di portare un fiore ai miei 5. Dove li avranno portati. Perché? - Gillin la guarda con occhi esterrefatti e poi si rivolge al collega: - Ehi. Ma questa è proprio fuori del tutto. Stiamo solo perdendo tempo. Vedrà che tra poco scende a 5, poi a 4, 3 e così via. Stiamo solo perdendo tempo - - Perdio Gillin, stia zitto! Prende la donna sottobraccio e s incammina con lei nel consueto giro in pizzo alla valle. Giro che ogni giorno faceva. Da quel giorno. E parlano dei 7 cadaveri scomparsi che sono diventati sei e poi cinque, e poi quattro, e poi tre e così via. E parlano di loro che erano 8 inseparabili e poi sono diventati sette, e poi sei, e poi cinque, e poi quattro e così via. E parla alla vecchia sorda che della bellezza di un tempo è rimasto ben poco, parla delle sue notti di disagio. Prima una, poi la seconda, dunque la terza, la quarta, la quinta, ora la sesta, ma un po mitigata. Quando tornano vicino a Gillin sorridono. I ragazzi della tragedia del Trasuidin sono tornati 8 e inseparabili. Forse i cadaveri scomparsi sono stati ritrovati e ricomposti nelle tombe potate dalle piantagioni di rovi e muschi. Ma questo non ha importanza. La settima notte di disagio. Non ci sarà. Visto che la sesta, si era già un po mitigata. - Ehi. Gillin. Perdio! -