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Status d’amore

Posted By: Barvaz
Status d’amore

Status d’amore by Dimitri Ruggeri
Italian | 2010 | ISBN: n/a | 111 pages | PDF | 1.8 MB


“…è da un po’ di tempo che sono convinto (ma le mie convinzioni di sovente mutano come pelle scagliosa di una serpe anfibia) di come l’amore sia paragonabile ad uno status diverso da altre condizioni che l’uomo può assumere, ripudiare o acquisire nuovamente durante la sua breve vita, attraverso una continua e necessaria rinascita. Ripeto, è una vana convinzione. Convinzione umana e bestiale che mi fa fare capolino da un nero abisso scrutatore che guarda da sotto a sopra, mangia fango e stabbio, senza strisciare e deglutire come farebbe il più diligente essere vermiforme. Il tutto è funzionale per rimpastare in me ogni forma di impurità terrena. Allo status di uomo civico, risultato di uno Stato apocalittico di Diritto con la “Esse” grande e la “Di” un po’ più piccola, sopperisce quel diritto naturale che ha come punto di partenza la libertà, l’uguaglianza, l’ideale, il sogno. E’ da qui che può nascere una nuova forma primordiale e genuina che porta a delineare un nuovo status. Sogni dai colori vecchi e giallastri diventano speranza di vedere la nascita di nuovi intenti tra popoli e genti, barriere e confini abbattuti che oggi impediscono quel che da sempre all’uomo non è mancato mai: il cammino verso nuovi spazi e tempi. Queste scarne considerazioni mi ricordano le visioni e le necessità di un viandante che spiai mentre danzava con lo stile e la fattezza di un lupo scarno e bianco, ballerino, su un deserto di sale bianco. Ricordi. Anzi convinzioni. Quella “Esse” di Stato davanti alla “Esse” di Sogno diventa piccola, talmente piccola che riesco oramai a leggerla come “Tato”: uno stupido soprannome che farebbe pensare a una qualsiasi stupida e ridicola oggettistica quotidiana. Poi mi accorgo che la parola “Tato” la dovevo aver già pronunciata nella mia puerizia e inizio, con l’occasione, ad avere dei flash azzurri visivi, vecchi di trent’anni. Mordo per un attimo il pollice sulle mie labbra chiuse, come farebbe un bambino. E ancora, la