Storia della Terapia del Tumore Maligno della Mammella

La storia del tumore della mammella nasce nell’antichità ai tempi dei faraoni dell’Egitto e risale a circa 1600 a.C. L’ autore ripercorre lungo la storia l’evoluzione della terapia del tumore maligno della mammella; dalle Amazzoni ai tempi di Ippocrate (460 a. C.), da Esculapio (350 a. C.) a Galeno (130 a. C.) dove avviene la prima descrizione di un tumore della mammella, da cui deriva la parola cancro. L’arte rappresenta una rappresentazione ancora oggi contemporanea del tumore mammario ; dalla statua di terracotta di Izmir in Turchia che mostrava un tumore mammario della mammella sinistra alla scultura di Michelangelo della “ Notte “ presente nella Chiesa di San Lorenzo a Firenze . Michelangelo rappresenta “un oncologo perfetto” nel raffigurare quello che sarà la malattia più frequente delle donne . Si passa attraverso al XVIII sec. . dal chirurgo francese Jean Louis Petit (1674-1750) e più successivamente il chirurgo scozzese Benjamin Bell (1749-1806) : furono i primi a rimuovere i linfonodi, il tessuto della mammella e la muscolatura sottostante del torace . Sino al ventesimo secolo ( più precisamente dal 1882) quando William Stewart Halsted, chirurgo americano, continuò a sviluppare questa tecnica di mastectomia radicale con buoni risultati tanto che divenne la terapia primaria del tumore mammario in tutto il mondo . Per quasi ottanta anni la terapia di mastectomia radicale di Halsted rimase la pietra miliare della terapia del tumore mammario . Solo alla fine degli anni ’60 i clinici riconoscono con fatica che la chirurgia conservativa della mammella poteva avere gli stessi risultati della mastectomia radicale . Negli ultimi quarantenni vi è stata un ‘esplosione della terapia mirata del tumore mammario , dalla chemioterapia , alla radioterapia , alla terapia ormonale sino a terapie sempre più sofisticate tra cui gli inibitori dell’aromatasi , i PARP , le cellule staminali etc . Vanno segnalati i progressi nella terapia chirurgica mirata “ linfonodo sentinella “ attraverso l’utilizzo della sonda per chirurgia radio immuno guidata ; infine l’ingresso negli anni ’80 dell’oncoplastica e della riabilitazione psico-ocologica che rappresentano le ultime conquiste di frontiera della terapia sempre più complessa del tumore della mammella.