Luciano Canfora, "Il copista come autore"
Sellerio Editore Palermo | 2002 | ISBN: 8838917841 | Italian | EPUB/AZW3/PDF | 130 pages | 0.8/0.9/0.6 MB
Sellerio Editore Palermo | 2002 | ISBN: 8838917841 | Italian | EPUB/AZW3/PDF | 130 pages | 0.8/0.9/0.6 MB
Il copista come autore è un saggio del filologo Luciano Canfora che vuole guidare il lettore lungo un percorso attraverso i secoli, alla scoperta del complesso meccanismo che ci ha consentito di conoscere gli autori e le opere dell’antichità classica e le modalità della loro trasmissione.
Nel libro vengono approfonditi concetti come originale o autore, in relazione alle opere dell'antichità classica, che, a parte qualche frammento di papiro, ci sono giunte solo attraverso copie realizzate nel corso dei secoli e millenni da più o meno anonimi copisti.
Spesso per errori, involontari o volontari, il copista introduceva varianti nel testo che si accingeva a copiare, diventando così, anche lui, "autore" del testo stesso.
Ed ecco, allora, lo sforzo dei filologi che cercano di ricostruire i vari passaggi della tradizione dei testi, per cercare di ricostruire un archetipo: ossia la versione più simile a quella composta dall’autore fra le diverse versioni di cui si dispone. Problema questo già presente ai curatori della biblioteca di Alessadria e di Pergamo.
L’ultima parte del saggio è dedicata ai cosiddetti libri-biblioteca. In essi l’antico compilatore – sotto forma di appunti, descrizioni o semplici schedature – dava indicazioni su una serie di testi per lui di notevole pregio o importanza con lo scopo di conservarne la memoria. Questi libri sono fonti inestimabili di notizie per la ricostruzione degli antichi testi; in molti casi sono le uniche fonti per molte opere sconosciute o disperse, alcune già ai tempi degli autori di tali "Biblioteche".
Canfora, infine, affronta la questione della sopravvivenza dei libri antichi. Prende spunto da un’affermazione di Edward Gibbon, secondo il quale i testi migliori dell’antichità classica hanno attraversato i secoli in virtù del loro valore, per giungere alla conclusione che, in realtà, buona parte delle opere dell'antichità è andata perduta. Canfora stima che solo un'opera su 40 sia pervenuta fino a noi.
Nonostante l'argomento molto tecnico e specialistico, il libro è gradevolissimo e si legge tutto di un fiato.
Il libro fornisce poi spunti molto interessanti anche per quello che facciamo noi: pensate solo all'importanza di evitare errori nella realizzazione di un e-book. Se un domani il libro cartaceo non fosse più disponibile (senza considerare che anche il libro a stampa potrebbe avere delle differenze rispetto al manoscritto dell'autore), l'e-book sarebbe il nuovo originale a cui tutti farebbero affidamento.
Luciano Canfora (Bari, 5 giugno 1942) è un filologo classico, storico e saggista italiano.
Dopo la laurea in Lettere classiche con tesi in Storia romana conseguita nel 1964, e la successiva specializzazione con il perfezionamento in Filologia classica alla Normale di Pisa, ha iniziato la carriera universitaria come assistente di storia antica, e successivamente di letteratura greca.
Attualmente è professore emerito di Filologia greca e latina presso l'Università di Bari e coordinatore scientifico della Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino.
È membro dei comitati direttivi di varie riviste, sia scientifiche sia di alta divulgazione, come ad esempio il Journal of Classical Tradition di Boston, la spagnola Historia y crítica, la rivista italiana di alta divulgazione geopolitica Limes (Gruppo L'Espresso). È membro della Fondazione Istituto Gramsci e del comitato scientifico dell'Enciclopedia Treccani. Dirige inoltre, sin dal 1975, la rivista Quaderni di Storia (ed. Dedalo, Bari). Dirige altresì la collana di testi La città antica presso l'editore Sellerio, nonché la collana Paradosis per le edizioni Dedalo e la collana Historos per la Sandro Teti Editore. È autore prolifico. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in USA, Francia, Inghilterra, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Brasile, Spagna, Repubblica Ceca. Le sue pubblicazioni trattano di filologia, storia e politica dall'età antica all'età contemporanea.
È elzevirista del Corriere della Sera, collabora con Il Calendario del Popolo, su cui ha una rubrica fissa dal titolo "Il fratello Babeuf".
Ha ricevuto nel 2011 per la sezione della "Critica militante" il Premio Feronia-Città di Fiano.
I suoi numerosissimi studi, tradotti in varie lingue, innovativi e a volte provocatori, spaziano in molteplici ambiti: letteratura greca e latina (Storia della letteratura greca, 1986; Vita di Lucrezio, 1993; Un mestiere pericoloso. La vita quotidiana dei filosofi greci, 2000), filologia (Filologia e libertà, 2008), problemi di storia e di storiografia (Tucidide continuato, 1970; Totalità e selezione nella storiografia classica, 1972; Storici della rivoluzione romana, 1974; Manifesto della libertà, 1994; La storiografia greca, 1999; Giulio Cesare. Il dittatore democratico, 1999; La democrazia. Storia di un'ideologia, 2004; Tucidide tra Atene e Roma, 2005; Il papiro di Dongo, 2005; Il mondo di Atene, 2011; La guerra civile ateniese, 2013; La crisi dell'utopia. Aristofane contro Platone, 2014; Augusto figlio di Dio, 2015; Gli occhi di Cesare. La biblioteca latina di Dante, 2015; Tucidide. La menzogna, la colpa, l'esilio, 2016), modi di conservazione e trasmissione del sapere (La biblioteca scomparsa, 1986; Il destino dei testi, 1995; La biblioteca del patriarca, 1998; Il papiro di Artemidoro, 2008; Il viaggio di Artemidoro. Vita e avventure di un grande esploratore dell'antichità, 2010; La meravigliosa storia del falso Artemidoro, 2011), sopravvivenza dell'antico, cultura e storia contemporanee (Cultura classica e crisi tedesca, 1976; Togliatti e i dilemmi della politica, 1989; Le vie del classicismo, 2 voll., 1989-97; Idee d'Europa, 1997; Noi e gli antichi, 2002; 1956. L'anno spartiacque, 2008; La storia falsa, 2008; La natura del potere, 2009; Gramsci in carcere e il fascismo, 2012; "È l'Europa che ce lo chiede!". Falso!, 2012; Intervista sul potere, a cura di A. Carioti, 2013; La maschera democratica dell'oligarchia, con G. Zagrebelsky, 2014; Gli antichi ci riguardano, 2014).
Dopo la laurea in Lettere classiche con tesi in Storia romana conseguita nel 1964, e la successiva specializzazione con il perfezionamento in Filologia classica alla Normale di Pisa, ha iniziato la carriera universitaria come assistente di storia antica, e successivamente di letteratura greca.
Attualmente è professore emerito di Filologia greca e latina presso l'Università di Bari e coordinatore scientifico della Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino.
È membro dei comitati direttivi di varie riviste, sia scientifiche sia di alta divulgazione, come ad esempio il Journal of Classical Tradition di Boston, la spagnola Historia y crítica, la rivista italiana di alta divulgazione geopolitica Limes (Gruppo L'Espresso). È membro della Fondazione Istituto Gramsci e del comitato scientifico dell'Enciclopedia Treccani. Dirige inoltre, sin dal 1975, la rivista Quaderni di Storia (ed. Dedalo, Bari). Dirige altresì la collana di testi La città antica presso l'editore Sellerio, nonché la collana Paradosis per le edizioni Dedalo e la collana Historos per la Sandro Teti Editore. È autore prolifico. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in USA, Francia, Inghilterra, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Brasile, Spagna, Repubblica Ceca. Le sue pubblicazioni trattano di filologia, storia e politica dall'età antica all'età contemporanea.
È elzevirista del Corriere della Sera, collabora con Il Calendario del Popolo, su cui ha una rubrica fissa dal titolo "Il fratello Babeuf".
Ha ricevuto nel 2011 per la sezione della "Critica militante" il Premio Feronia-Città di Fiano.
I suoi numerosissimi studi, tradotti in varie lingue, innovativi e a volte provocatori, spaziano in molteplici ambiti: letteratura greca e latina (Storia della letteratura greca, 1986; Vita di Lucrezio, 1993; Un mestiere pericoloso. La vita quotidiana dei filosofi greci, 2000), filologia (Filologia e libertà, 2008), problemi di storia e di storiografia (Tucidide continuato, 1970; Totalità e selezione nella storiografia classica, 1972; Storici della rivoluzione romana, 1974; Manifesto della libertà, 1994; La storiografia greca, 1999; Giulio Cesare. Il dittatore democratico, 1999; La democrazia. Storia di un'ideologia, 2004; Tucidide tra Atene e Roma, 2005; Il papiro di Dongo, 2005; Il mondo di Atene, 2011; La guerra civile ateniese, 2013; La crisi dell'utopia. Aristofane contro Platone, 2014; Augusto figlio di Dio, 2015; Gli occhi di Cesare. La biblioteca latina di Dante, 2015; Tucidide. La menzogna, la colpa, l'esilio, 2016), modi di conservazione e trasmissione del sapere (La biblioteca scomparsa, 1986; Il destino dei testi, 1995; La biblioteca del patriarca, 1998; Il papiro di Artemidoro, 2008; Il viaggio di Artemidoro. Vita e avventure di un grande esploratore dell'antichità, 2010; La meravigliosa storia del falso Artemidoro, 2011), sopravvivenza dell'antico, cultura e storia contemporanee (Cultura classica e crisi tedesca, 1976; Togliatti e i dilemmi della politica, 1989; Le vie del classicismo, 2 voll., 1989-97; Idee d'Europa, 1997; Noi e gli antichi, 2002; 1956. L'anno spartiacque, 2008; La storia falsa, 2008; La natura del potere, 2009; Gramsci in carcere e il fascismo, 2012; "È l'Europa che ce lo chiede!". Falso!, 2012; Intervista sul potere, a cura di A. Carioti, 2013; La maschera democratica dell'oligarchia, con G. Zagrebelsky, 2014; Gli antichi ci riguardano, 2014).