Vizi privati, pubbliche virtu / Private Vices, Public Virtues - Miklós Jancsó (1976)

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Rudolf is a good-natured pan-sexual golden boy, who cavorts on his rural estate with a host of beautiful, aristocratic lovers and friends of both sexes. He refuses to leave his country idyll even though he has been ordered to by the Emperor, his father.

Il principe Rudolf, erede al trono imperiale, contesta il potere del padre: impossibilitato a farlo scendendo sul suo stesso terreno, il "Delfino" decide di mettere in questione se stesso, ridicolizzando il proprio ruolo di futuro imperatore.

Nel giardino di una splendida residenza reale il principe, che ha una relazione incestuosa con la sorellastra e il fratellastro, balla nudo al suono dell'orchestra militare, sfila la biancheria intima a sua moglie addormentata mostrando alla servitù l'emblema imperiale che vi è ricamato, fa urinare la propria nutrice, con la quale ha un rapporto di aperta intimità, nel cappello di paglia della donna. La moglie è fatta partire per il capoluogo.

L'Imperatore suo padre invia un generale a dirgli che deve presentarsi a corte, ma l'ufficiale viene scacciato e fatto inseguire dai cani. Il principe fa versare una polverina afrodisiaca nelle bevande, così le cortigiane, le duchesse, le baronesse s'abbandonano a un'interminabile danza, spogliandosi gradatamente fino a rimanere nude insieme ai ragazzi di un circo fatto chiamare appositamente. Lo scopo è quello di realizzare una fotografia dell'orgia da far circolare per rendere pubblico lo scandalo. Durante il festino il principe si proclama imperatore, mentre ritratti del sovrano e maschere con la sua effigie sono dileggiati e oltraggiati.

Il generale ritorna e vede quanto accade; scopertolo, gli amici del principe lo catturano e lo costringono a una punizione: dovrà farsi possedere da Mary, amante del principe, in apparenza una bellissima donna ma in realtà un ermafrodito.

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