Bellissima (1951)

" Bellissima (1951) di Luchino Visconti " - Il regista Alessandro Blasetti cerca a Roma una bambina per una parte in un film. A Cinecittà accorre una folla di madri tra cui la popolana Maddalena Cecconi con la figlia Maria. La madre fa qualsiasi sacrificio per garantire alla figlia il fotografo, la maestra di recitazione, quella di ballo, il parrucchiere e la sarta e litiga col marito Spartaco, contrario ai suoi desideri di successo per la figlia. In seguito paga un truffatore per fare ammettere al provino la figlia: la bambina viene finalmente ammessa. Maddalena riesce a vedere la proiezione e mentre vede la figlia che piange amaramente nella sala l'entourage del regista si sbellica dalle risate. Indignata si rende conto di aver sbagliato tutto e, quando la figlia viene effettivamente scelta per il film, rifiuta di firmare il contratto riconciliandosi col marito.

Extra
Un film impietoso e grottesco sul falso mito del cinema, che utilizza ironicamente, come filo conduttore, le arie dell'Elisir d'amore di Donizetti. Ma anche, se non soprattutto, un film feroce sulla "filosofia" del neorealismo: qui la rappresentazione del popolo è piena di contrasti e contraddizioni, realizzata con l'occhio severo di chi sa che i sogni sono destinati a infrangersi di fronte alla ferocia della realtà.
Visconti smonta con crudeltà la macchina cinematografica, cerca di spingere lo sguardo alle spalle della macchina da presa mostrando l'assoluta inconsistenza ideale e morale del mondo del cinema.
Questo film segna l'incontro di Visconti con Anna Magnani (che avrebbe voluto nella parte di Giovanna in Ossessione) e con Cesare Zavattini, ma soprattutto consente al regista di ritornare ad un'idea di cinema e di regia più aderente alla sua poetica, basata sull'esaltazione della professionalità e sulla massima riduzione dell'improvvisazione.
Nastro d'Argento 1952 ad Anna Magnani come miglior attrice protagonista.



Perhaps the most unjustly neglected of Luchino Visconti's early films is this hilarious 1951 comedy, tailored to the talents of Anna Magnani, about a working-class woman who is determined to get her plain seven-year-old daughter into movies. A wonderful send-up of the Italian film industry and the illusions that it fosters, delineated in near-epic proportions with style and brio.

When casting children's roles, director Luchino Visconti (The Leopard; Death in Venice) is said to have been besieged by clamouring mothers, each trying to attract his attention to their child with cries of "Bellissima!". In his film of the same name, Visconti turned his experiences into art, in the form of a satire on the motivations and machinations at work in the film industry, with the famous Cinecittà studios as a backdrop.



Maddalena (Anna Magnani) is a screenstruck mother convinced of her daughter Maria's (Tina Apicella) star potential. Dreaming of a better life for her family - as a means of escape from the struggles of everyday existence in working-class Rome - she invests everything, including her last penny, into the dream that her daughter will be discovered at an open casting. However, on overhearing the film crew's candid assessment of her daughter's audition (in what Variety described in 1952 as "one of the cruelest scenes ever filmed") Maddalena is forced to reconsider her views on the film industry and its world of illusions.